Pentolaccia al Porto Antico di Genova :
un curioso scherzo di carnevale ?


pentolaccia porto antico genova

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Tradizione di famiglia vuole che ogni anno, per festeggiare la fine del carnevale, si partecipi alla pentolaccia organizzata dai Vigili del Fuoco al porto antico di Genova.

Partiti di buona mattina, siamo giunti in centro armati di coriandoli e stelle filanti; Gabriele mascherato da cavaliere con armatura ed elmo, io da giovane padre con jeans aderenti e All Star ai piedi.

Dopo la rituale pizza domenicale e giretti vari nei caruggi, finalmente raggiungiamo la meta con largo anticipo sulla tabella di marcia.

Con sorpresa e disorientamento ho realizzato  che qualcosa era cambiato: l’evento non è stato allestito sotto alla sopraelevata dove in passato erano sempre state posizionate transenne per delimitare l’area dedicata ai bambini, ma al molo Mandraccio in un angolo della banchina, vicino ad un tendone pieno di bancarelle alimentari e artigianali.

Dopo i primi minuti di euforia generale, durante i quali mio figlio ha giocato senza sosta con i bambini presenti, sono iniziati i primi problemi.

La fune tesa tra la vecchia gru simbolo del lavoro portuale del secolo scorso ed un lampione Renzo Piano Style, ha ceduto non appena la pentolaccia è stata sollevata da terra…..

Tra le risate dei presenti i poveri pompieri, totalmente a disagio per l’ingrata posizione logistica, hanno sostituito la corda invitando i presenti a dare spazio ai bambini ; purtroppo per tale operazione l’unica soluzione sarebbe stata quella di tuffarsi in acqua…..

pentolaccia porto antico genova

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Dopo la rottura della minuscola campana di cartone e l’inevitabile zuffa scomposta di pargoli vocianti, intralciati da genitori e nonni video e foto superdotati, ecco una nuova sorpresa: la maggior parte dei bambini non è riuscita a raccogliere neppure una caramella, rientrando in lacrime tra le braccia di mamma e papà i quali, per consolare gli amati discendenti si sono ritrovati costretti a rimediare rifocillando i delusi e piangenti eredi, presso le numerose  bancarelle dolciarie “casualmente” presenti.

Uno strano scherzo di carnevale accolto con disappunto e giustificato mugugno da  tutti gli autoctoni genovesi, mentre forse i numerosi turisti non hanno percepito l’ennesima arlecchinata tipica delle nostre parti.

Ho la netta sensazione che a Genova tutto stia diventando ingestibile, controproducente ed auto lesivo…..

Cosa ne pensi?