Siti internet scaduti, acquistati da altri e rivenduti


Casissa.Com

Casissa.Com

Un sito internet necessita di uno spazio fisico nel quale risiedere chiamato hosting.
Solitamente questo luogo virtuale è collocato all’interno di una struttura nota come Server Farm, e prevede un canone annuale che può variare da poche decine di euro a cifre elevate, sulla base del tipo di servizio offerto.

Prima dell’acquisto, il primo passo è quello di verificare se il nome del dominio scelto è disponibile, utilizzando una delle tante risorse dedicate a questo tipo di operazione, per poi procedere alla registrazione ed infine al pagamento attraverso carta di credito; l’estensione .it viene monitorata dal Nic ( dipartimento del Cnr ) mentre per tutte le altre ( .com – .net – .org e via dicendo ) il referente mondiale è l’Icann.

Alcuni mesi prima della scadenza dell’abbonamento sottoscritto, il fornitore invia delle e-mail per avvisare dell’imminente scadenza contrattuale, intensificandone la frequenza durante le ultime settimane.

Che cosa accade qualora la procedura di rinnovo non venisse effettuata?
Molto semplice: il nome a dominio rientra sul mercato, nuovamente vendibile al primo acquirente interessato.

Esistono numerose aziende specializzate nell’acquisto di domini appena liberati, al fine di rivendere lo spazio allo sbadato precedente proprietario, solitamente con ricarichi da capogiro, oppure per sfruttare a proprio vantaggio la notorietà apponendo banner commerciali al suo interno.

Stessa sorte spetta anche a tutti quei nomi celebri, storici, politici del presente e del passato che in qualche modo sono stati coinvolti in questo bizzarro mercato virtuale.

Ecco quindi ad esempio che Massimo Dalema possessore di www.massimodalema.it si è lasciato sfuggire il gemello d’oltreoceano www.massimodalema.com attualmente in vendita.
Nel caso di Benito Mussolini ecco una serie di pagine cariche di Annunci di Google così come per Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini, Alberto Sordi tutti svantaggiati dalla comune appartenenza ad epoche pre digitali.

Senza parlare poi del Signor Mario Rossi, che oltre al nome e cognome più diffusi in Italia, si ritrova rappresentato in rete forse inconsapevolmente.
Persino un illustre sconosciuto come il sottoscritto è stato fagocitato dalla macchina mangia pagine, e www.casissa.com è così finito negli scaffali virtuali di Godaddy, incrementando ulteriormente il mio già gonfio ego.

Concludiamo la carrellata con un caso locale: la bella Maruska Piredda che, pare aver perso anch’essa le chiavi della cybercasa; cliccare per credere.