Chi ha paura del preservativo ? Il profilattico tra interessi disinteressi e tabù


preservativo

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I preservativi, questi sconosciuti; venduti principalmente nelle farmacie a cifre esorbitanti rispetto al reale valore del materiale impiegato, secondo Pricerunner nel nostro paese il prezzo risulta il doppio di quello applicato nel resto del mondo.

Per quale motivo ? non credo certo sia una questione di qualità in quanto oramai gli standard di fabbricazione sono unificati.

Nessuna educazione all’uso nelle scuole, niente distribuzione gratuita alle fasce a rischio.

I giovani pare non gli adoperino ed intervistati dagli istituti di statistica rispondono che le ragioni principali sono la  vergogna nel procurarseli ed il costo insostenibile.

Nei film pornografici di cui gli italiani sono ghiotti, raramente vengono indossati dagli attori ed i produttori, hanno rifiutato categoricamente di aderire ad una mozione francese di auto disciplina che ne imponeva l’uso per ragioni educative.

Ho avuto la fortuna di ricevere il mio primo “gondone” direttamente da mia madre la quale in prima superiore mi ha immediatamente informato sui rischi di varia natura ai quali si poteva andare incontro all’epoca e tra di essi l’Aids non era ancora presente. Semplicemente li comprava e li teneva in un bicchiere dentro ad un mobile in cucina; quando mi occorrevano li prendevo, e prima che finissero riforniva la scorta.

Ho approvato ed approvo tuttora questo metodo e sinceramente non capisco le motivazioni per cui, in una società “tette e culi” con veline video – ginecologiche all’ora di cena, ci siano ancora difficoltà ad affrontare il tema con serenità.

Questa mattina ho scoperto una notizia che mi ha lasciato davvero a bocca aperta:

 

La Rai nel giorno dell’Aids:
non dite «profilattico»
Email interna: è la linea del ministero della Salute

ROMA – La parola profilattico nell’Italia del 2011 è ancora un tabù. Almeno lo è per la Rai e per il ministero della Salute, che da pochi giorni è guidato da Renato Balduzzi. Non bisogna pronunciarla nemmeno in occasione della giornata mondiale contro l’Aids. Che è stata celebrata ieri, con una serie di trasmissioni su Radio 1. Ebbene, i conduttori e le redazioni dei programmi coinvolti nell’iniziativa, mercoledì scorso, hanno ricevuto un’email che lasciava adito a pochi dubbi: «Carissimi, segnalo che nelle ultime ore il ministero ha ribadito che in nessun intervento deve essere nominato esplicitamente il profilattico; bisogna limitarsi al concetto generico di prevenzione nei comportamenti sessuali e alla necessità di sottoporsi al test Hiv in caso di potenziale rischio. Se potete, sottolineate questo concetto».

FONTE ORIGINALE Corriere.it

Che la Rai sia uno dei più potenti strumenti di disinformazione mi è noto da tempo, ma questa vicenda rappresenta a pieno lo squallore dell’ambiente lavorativo di quei mondi, in cui il rapporto tra dirigenza ed esecutivi è trasformato in stalking legalizzato.
“Quando è confusa la memoria nascono furti e ladri nuovi,
mentre l’inganno si fa storia, nascono nuovi schiavi” ( Claudio Rocchi – Fuoco )

Schiavi di regime loro, giornalisti ridotti a meri annunciatori di comunicati scritti nelle stanze del potere dai soliti noti signori del denaro.
Schiavi del sistema noi, spettatori passivi di quell’informazione utile solo a plasmare le nostre menti secondo le necessità del mercato.

Giornata mondiale dell’Aids senza profilattico quindi, perchè in Italia questa parola è tabù.
Le varie associazioni che lottano contro la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili, spesso purtroppo cadono vittime dei limiti posti alla comunicazione dal comune senso del pudore.

In questi giorni ho visto dei manifesti sui quali è ritratta una ragazza intenta nell’atto di staccare i petali da una margherita; il casto  slogan recita ” m’ama, non m’ama, se mi ama lo usa!”

Se mi ama lo usa ? e se non mi ama invece può non usarlo e mettermi incinta o infettarmi ?

Cosa c’entra l’amore con il sesso e con la salute ? Ovvio che chi ama protegge il partner ma su un manifesto mi aspetto decisamente qualcosa di maggior impatto …..

I carceri rappresentano uno dei principali luoghi di contagio di Aids e malattie correlate; nessuno ha il coraggio di ammettere i rapporti omosessuali che quotidianamente avvengono dietro alle sbarre a partire dagli stessi carcerati. Morale: trasmissione dei virus ma difesa dell’onore individuale e di sistema.

Fino a quando in Italia prevarrà il perbenismo e la falsa moralità, fino al giorno in cui nelle scuole si inserirà l’ora di educazione sessuale nel vero senso della parola, continueremo a soffrire esattamente come nei decantati paesi del terzo mondo.

Colgo l’occasione per ricordare una delle tante splendide iniziative organizzate dal BerioCafè nel 2009:

Benvenuto 6 profilattici a € 2,50 letteralmente andati a ruba durante i giorni della campagna realizzata n collaborazione con la Lila

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