Il destino dell’Hop Altrove di Genova
e vendita alcolici a sostegno di arte e cultura


Picetti e Serpe - Hop Altrove Genova

Picetti e Serpe – Hop Altrove Genova

Grazie alle visite guidate in età scolastica in compagnia di mio padre e quelle più recenti insieme a Gigi Picetti, conosco il centro storico di Genova come le mie tasche.

Quando giro nei caruggi insieme a qualche “foresto” mi viene puntualmente chiesto come noi genovesi riusciamo a non perderci negli antichi dedali.

Una delle zone che amo particolarmente è quella situata tra Via Garibaldi e la Maddalena, così vicine, confinanti ma così diverse; nobile e ufficiale la prima, nascosta e multietnica la seconda.

Nel semi sconosciuto distretto si trova anche un bellissimo Teatro: Hop Altrove dove ho assistito a vari spettacoli teatrali e musicali.

Da Appesa a un filo con Elena Dragonetti ai concerti con Max Manfredi, Cristiano Angelini e Gabriele Serpe, ho trascorso delle ottime serate avvolto dall’accogliente atmosfera del piccolo ambiente.

Il Comune di Genova, proprietario dello stabile per il quale restauro sono stati spesi circa due miliardi delle vecchie lire, ha affidato alla gestione privata l’utilizzo dello spazio e l’attuale contratto è in scadenza.

Hop, ultimo bando per fermare l’agonia

Anna OrlandoIL SECOLO XIX
(…) Fino ad arrivare all’attuale cooperativa presieduta daGiuseppe Varlese, al timone dal 2009. Secondo Varlese, la sua idea iniziale di farlo un centro di cultura enogastronomica dove lui poteva vendere la birra artigianale di sua invenzione – la “Bryton”, chiamata “la birra dei liguri” – in occasione di eventi di musica e teatro, è ancora un’idea sostenibile. Tanto che al prossimo bando di appalto per 9 anni che il Comune sta per indire per ottobre, Varlese si ripresenterà.

Peccato che non potrà usufruire del diritto di prelazione in qualità di gestore in carica alla scadenza naturale della concessione il 31-10-2012, perché il Comune gli ha notificato per tempo la disdetta anticipata del contatto di appalto per “reiterata inadempienza, per non aver formulato né comunicato un programma artistico come previsto”, né aver messo a disposizione del Comune il locale nel numero di giornate concordate.

 

Sono molti i luoghi di Genova dove per organizzare eventi artistici e culturali, i gestori sono costretti ad affiancare offerte eno-gastronomiche finalizzate a sostenere economicamente le spese; in realtà di gastronomico c’è davvero poco mentre la componente “eno” fa da padrona.

Sono finiti i tempi in cui si usciva con i soldi contati per il concerto, ed eventualmente qualche spicciolo per comprare anche una birra.

Oggi, a detta di alcuni amici titolari di locali, dove viene eseguita musica dal vivo, le compagnie cercano prima di tutto un luogo dove bere. Se poi ci scappa anche il cantautore ben venga ma non è certo l’elemento trainante della serata.

Morale: la consumazione di cibo e bevande, si trasforma in possibilità di accesso ad arte e cultura, in poche parole, per tenere in piedi la baracca, occorre vendere camion di birra altrimenti è impossibile offrire concerti e spettacoli e gli artisti si ritrovano spesso remunerati solo con un rimborso spese e al massimo un pasto garantito.

Purtroppo, a quanto pare, spillare la birra dei liguri Bryton, non è sufficiente per mantenere un palco in città come quello del Teatro  Hop Altrove e a ottobre ci sarà la resa dei conti, nella speranza che non si trovi costretto a chiudere definitivamente i battenti come spesso accade nella Ex Superba …

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