Decreto Legge Crescita 2.0 1


agenda digitale

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In questi ultimi anni si è spesso parlato di Agenda Digitale, e simili strumenti a supporto del processo di innovazione tecnologica della nostra analogica nazione.

A prescindere dal fatto che la stragrande maggioranza degli italiani creda che l’agenda digitale sia una una sorta di organizer elettronico da portare in tasca e su cui segnare numeri telefonici e appuntamenti, pare ci siano sostanziali novità in merito.

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il  Decreto Legge Crescita 2.0 all’interno del quale sono contenuti infiniti “rivoluzionari” buoni propositi.

L’autorevole Tom’s Hardware riassume in 20 punti le direttive presentate nel documento.
Si parla di massimi sistemi, progetti fantasmagorici e banda larga come se piovesse:

 

  1. Documento digitale unificato – Carta di identità elettronica e tessera sanitaria
  2. Anagrafe unificata, censimento annuale della popolazione e Archivio delle strade
  3. Domicilio digitale del cittadino e obbligo di PEC per le imprese
  4. Pubblicazione dati e informazioni in formato aperto
  5. Biglietti di viaggio elettronici e sistemi di trasporto intelligenti
  6. Procedure digitali per acquisto di beni e servizi
  7. Trasmissione obbligatoria di documenti per via telematica
  8. Pubblicizzazione dei dati della PA
  9. Fascicolo elettronico per gli studenti universitari e semplificazione di procedure in materia di università
  10. Libri e centri scolastici digitali
  11. Fascicolo sanitario elettronico, cartella e prescrizione medica digitali
  12. Azzeramento del divario digitale, interventi per la diffusione delle tecnologie digitali
  13. Pagamenti elettronici alle pubbliche amministrazioni
  14. Utilizzo della moneta elettronica
  15. Biglietto di cancelleria, comunicazioni e notificazioni per via telematica
  16. Sinergia con l’VIII PQ Horizon 2020
  17. Comunità intelligenti
  18. Norme per favorire la nascita e la gestione di imprese innovative (startup)
  19. Startup innovativa e incubatore certificato: cosa sono e a cosa servono
  20. Credito di imposta al 50% per la realizzazione di nuove infrastrutture

Spero vivamente che queste 93 pagine che mi accingo a leggere, possano realmente rianimare questa agonizzante società, schiacciata dalla burocrazia e dalla totale assenza di senso pratico.

Noto con sorpresa che il progetto contempla alcune precisazioni sull’accessibilità dei siti internet per le pubbliche amministrazioni riprendendo il semi sconosciuto pacchetto di normative introdotte dalla legge Stanca.

 

7. Entro il 31 marzo di ogni anno, le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, pubblicano nel proprio sito web, gli obiettivi di accessibilità per l’anno corrente. La mancata pubblicazione è altresì rilevante ai fini della misurazione e valutazione della performance individuale dei dirigenti responsabili.
8. Gli interessati che rilevino inadempienze in ordine all’accessibilità dei servizi erogati dai soggetti di cui all’articolo 3, comma 1, della legge 9 gennaio 2004, n. 4, ne fanno formale segnalazione, anche in via telematica, all’Agenzia per l’Italia digitale. Qualora l’Agenzia ritenga la segnalazione fondata, richiede l’adeguamento dei servizi assegnando un termine non superiore a 90 giorni.
9. L’inosservanza delle disposizioni del presente articolo, ivi inclusa la mancata pubblicazione degli obiettivi di cui al comma 5:
a) è rilevante ai fini della misurazione e della valutazione della performance individuale dei dirigenti responsabili;
b) comporta responsabilità dirigenziale e disciplinare ai sensi degli articoli 21 e 55 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e successive modificazioni, ferme restando le eventuali responsabilità penali e civili previste dalle disposizioni vigenti.

 

Purtroppo non ho trovato alcun riferimento relativo alla remota possibilità di abolire la famigerata Legge Pisanu che di fatto nega il libero accesso alla rete attraverso restrizioni che vietano la libera diffusione del wi-fi.

Il pretesto è caratterizzato dalla presunta volontà di prevenire il terrorismo internazionale mentre in realtà, si continua a garantire il monopolio della connettività ai fornitori commerciali di adsl con tariffe tra le più alte d’Europa.

Ad oggi non sono mai state pubblicate precise informazioni in merito alla reale utilità delle suddette restrizioni ovvero: quanti terroristi sono stati arrestati grazie a questi provvedimenti degni di una dittatura ?

Nel frattempo i turisti si chiedono basiti per quale ragione appena varcati i nostri confini il web sia una sorta di lusso per pochi privilegiati….

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