Scrivere online
tra censura ammazza blog e diritti d’autore


censura internet

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Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità.

Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001.

Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio: qualora il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione.

L’autore dichiara di non essere responsabile per i contenuti forniti da terzi e per le citazioni esterne in esso contenute.

Con queste 79 parole dal 30 marzo 2008 mi paro il sedere per eventuali danni causati dagli oltre 500 post pubblicati.

Si tratta di una dichiarazione standard, adottata dalla maggior parte dei blog, copiata integralmente dal sito di un amico.

Fino ad ora più che mugugni, accuse, insulti e pure qualche minaccia, non ho subito altre disavventure ma ciclicamente ho provato strizza a causa dei vari tentativi di imbavagliare i blog.

Il fatto poi, che Questo blog non rappresenti una testata giornalistica, poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità, è quello che più mi manda in bestia.

Non posso scrivere tutti i giorni quello che penso, che ho fatto e che consiglio di fare ad altri, perchè automaticamente questo club di quattro amici al bar, verrebbe legalmente equiparato ad una testata giornalistica.

In questi giorni si è parlato ancora di ammazza blog e la strizza è tornata in tutti noi liberi scrivani digitali.

Fortunatamente, a tranquillizzarci, c’è sempre  l’Avvocato Guido Scorza che, riuscendo a decifrare i complicatissimi  geroglifici scritti in burocratichese stretto, ci aggiorna sul reale stato delle cose a partire appunto dai decreti cerniera alle agende digitali trasformate in taccuini analogici.

La partita è appena cominciata e, a centro campo, c’è, tra gli altri, il tema della libertà di informazione in Rete: rischiamo di essere il primo Paese al mondo a trattare un blogger come un editore multimilionario con l’ovvia conseguenza di disincentivarlo dalla condivisione di informazioni, idee ed opinioni.

FONTE ESPRESSO BLOG

A completare il quadro di questo scenario di negata libertà di opinione, si incastrano i diritti d’autore, sempre in agguato pure loro, pronti a generare ulteriore strizza per il povero blogger.

Una foto, un video, un brano musicale a commento di un ragionamento, potrebbero diventare oggetto di tassazione anche per chi non esercita attività commerciale ma solo ludica e divulgativa.

Speriamo bene e continuiamo a scrivere. Fino a che legge ce lo consenta. Amen.

Cosa ne pensi?