Residui Bellici


Foibe di Basovizza

Foibe di Basovizza

Riordinando la libreria di casa, ho rinvenuto un libretto dedicato alla lotta partigiana, pubblicato a Genova durante la mia infanzia, che comprende una raccolta di testimonianze di coloro che vissero la seconda guerra mondiale in prima persona, subendo prigionia, bombardamenti e lutti.

Con estrema commozione ho ritrovato la pagina scritta da mia madre Claudia, che perse entrambi i genitori e prese  parte all’esodo Giuliano Dalmata, rifugiandosi a Genova con i nonni paterni.
Si tratta di una dolorosa poesia dedicata a sua madre Carmen, trucidata dai nazisti poco più che ventenne.

Abbiamo pensato di trascriverla e condividerla attraverso il mio blog, quindi ecco di seguito il testo integrale, con una breve introduzione.

Questa poesia risale agli anni sessanta, quando mi recai a Trieste e quindi nella vallata, per vedere la famosa ” FOIBA di BASOVIZZA” dove, a seconda di quello che ci dissero, furono gettati i resti delle persone trucidate alla Risiera di San Saba, unico Campo di sterminio in Italia.La mia povera Madre fù tra queste!!! Poco più che ventenne…
La notte che fu catturata dalle S.S. nella strada si udì un grido di cittadini Fiumani….” I gà arrestado la Postina dei Ribelli !!!! Il suo nome…SASHA…..


 

Pesanti sempre di più
si fanno queste mie gambe
mentre mi portano per il piccolo sentiero.
Batte sempre di più
questo mio cuore nel petto, non lo senti??
Ed ecco
arrivo in quella vallata silenziosa.
Cuore mio quanta pace…
posto non v’è più tranquillo.
Tutto intorno è verde,
il vento è quasi caldo e passa tra rami e foglie
e parla…parla, non lo senti??
A chi? …a loro!
Davanti a me ora appare
l’ enorme piastra che ricopre la ” FOIBA”
Chiudo gli occhi un istante…
e vedo il tuo Martirio alla Risiera,
infelice ” Sasha postina dei Ribelli”
poi l’ ultima alba
croci uncinate, mitra puntati
infine silenzio…silenzio di morte.
Il cuore ora è giunto alla gola
assieme a cento, mille singhiozzi
che non vogliono uscire.
Quì, mi hanno detto che ci sei Tu e riposi madre mia,
ma come puoi?
Assieme a Te, ma che dico, sopra di Te
altri ancora e poi affusti di cannone.
” RESIDUI BELLICI”
vedo scritto su quella che è
la tua umile pietra tombale.
Nessun epitafio
povera , sfortunata, coraggiosa madre mia
dati, solo dati, scritti là, per documentare
il curioso passante.
Fermati cuore !
fermati ora, in questo istante,
non puoi, non devi
battere ancora pieno di vita,
dopo quanto hai potuto vedere !!!!!!