Eredità digitale: cosa accadrà ai nostri dati dopo la morte?


Eredità Digitale

Eredità Digitale

Internet è piena di morti. Si avette letto bene; morti.
Non mi riferisco ai servizi che narrano di guerre, stragi, epidemie ma semplicemente a tutti coloro che, un tempo possessori di un qualsiasi account online, sono deceduti ed i loro dati, accumulati negli anni, sono rimasti sospesi in quel limbo, apparentemente terra di nessuno.

Prendiamo ad esempio Facebook, il social network che contando attualmente circa 2 miliardi di abitanti, è il più grande cimitero digitale al mondo, con 50 milioni di decessi l’anno.
Il colosso azzurro si è però da tempo attrezzato in merito; oggi infatti è possibile nominare gli “eredi digitali” in grado di trasformare il profilo del caro estinto, in una pagina commemorativa, dove amici e parenti potranno celebrare degnamente le varie ricorrenze a posteriori.
Secondo gli addetti ai lavori però, la piattaforma social, entro la fine del 2098, potrebbe contare più morti che vivi, alla luce del fatto che sempre più anziani si iscrivono più o meno consapevolmente.

Ovviamente la stessa domanda sorge spontanea in relazione a tutti gli altri “scatoloni” dove quotidianamente conserviamo la nostra posta elettronica, documenti e musica e immagini.
Proprio in merito agli ultimi due, ho recentemente discusso del tema con un collega, docente di informatica, il quale mi faceva notare quanto l’analogico abbia di gran lunga superato il digitale, essendo giunto a noi praticamente intonso: abbiamo vetrine zeppe di dischi in vinile, magari un po rigati, sbiaditi album o scatole di fotografie, filmini super 8 e video cassette VHS.

Malgrado il logorio del tempo sono sopravvissute e possiamo ancora ascoltare ed ammirare quel patrimonio culturale e sociale che ci è stato tramandato di generazione in generazione. Cosa sarà invece delle gallerie immagini di Facebook o dei vari iTunes, Spotify, Amazon Prime Video/Music e compagnia?
Esistono studi legali strutturati per valutare eventuali lasciti e assegnare correttamente ai congiunti quanto dovuto?

La scorsa settimana ho trovato in un armadio di mia madre (classe 1939) una scatola da scarpe, colma di foto dei suoi genitori e persino dei nonni paterni e materni.
Il primo istinto è stato ovviamente quello di sentenziare senza indugi: “da domani scansiono tutto“.
Perchè questa è la società del “no limits” della corsa all’immortalità racchiusa in una chiavetta da 64 giga che si può bruciare da un momento all’altro…..